La festa di San Valentino
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L'origine della festa degli innamorati risiede nel tentativo della Chiesa Cattolica di porre termine ad un rito pagano per la fertilità. È infatti documentato che almeno fino al termine del quarto secolo d.C. i romani pagani rendessero omaggio al dio Lupercus. I nomi delle donne e degli uomini che adoravano questo Dio venivano messi all'interno di un'urna e opportunamente mescolati. Veniva poi chiamato un fanciullo che doveva estrarre due nomi completamente a caso e le coppie così sorteggiate avrebbero vissuto per un intero anno in intimità affinché fosse portato a termine il rito della fertilità. Questa pratica avveniva ogni anno regolarmente, sorteggiando sempre nuove coppie. Da qui, quindi, per eradicare questa usanza tipicamenta pagana, nacque il tentativo della Chiesa di sostituire la vecchia divinità pagana con la figura di un santo ed i padri della chiesa trovarono un potenziale candidato nel vescovo Valentino, martirizzato circa duecento anni prima. Attivo nel terzo secolo d.C., Valentino di Interamna (oggi Terni), vescovo amico dei giovani amanti, nell'anno 270 fu invitato a Roma dall'Imperatore Claudio II che cercò di esortarlo per interrompere la sua attività e ritornare al paganesimo, offerta che prontamente il vescovo rifiutò ed anzi tentò di convertire l'imperatore ma senza successo.

Il 24 febbraio 270 Valentino fu lapidato e successivamente decapitato per
ordine dell'imperatore. Una leggenda narra che quando Valentino era in
prigione in attesa della sua esecuzione si innamorò della figlia cieca del
suo guardiano, Asterius, e, grazie alla sua fede, riuscì nel miracolo di
ridarle la vista. Si deve poi aspettare il 496 d.C. quando Papa Gelasio I
decretò ufficialmente la fine della festa pagana inserendo il culto di San
Valentino il 14 febbraio, considerato fin da subito il patrono degli
innamorati in quanto la leggenda narra che fu il primo a celebrare l'unione
fra un legionario pagano ed una giovane cristiana. Per quanto riguarda la
festa oggi nel mondo nei Paesi anglosassoni, ad esempio, il tratto più
caratteristico è lo scambio (usanza risalente al XIX secolo) di «Valentine»,
bigliettini d'amore con le sagome dei simboli dell'amor romantico (cuori,
colomba, Cupido). La più antica «Valentine» di cui si abbia traccia risale al
XV secolo e fu scritta da Carlo d'Orléans, allora detenuto nella Torre di
Londra dopo la sconfitta alla battaglia di Agincourt (1415). Carlo si rivolse
alla moglie con le parole: «Je suis déjà d'amour tanné, ma très douce
Valentinée».

In Germania la festa è vissuta come da noi, gli innamorati scrivono bigliettini e acquistano regali e fiori per il proprio partner. In Olanda ed in Inghilterra c'è chi spedisce biglietti non rivelando la propria identità. In Giappone la tradizione prevede che siano le ragazze a regalare una scatola di cioccolatini ai ragazzi, anche se non sono necessariamente i loro fidanzati: per l'occorrenza si prestano bene anche amici e colleghi. E gli uomini che ricevono cioccolato a San Valentino devono ricambiare il dono ricevuto regalando cioccolato bianco un mese dopo San Valentino, cioè il 14 marzo. In Spagna invece in quel giorno vanno a ruba le rose rosse. Negli Stati Uniti, San Valentino viene festeggiato da tutti: anche i bambini si scambiano biglietti raffiguranti gli eroi dei cartoni animati. Ti aspettiamo per vivere un magico San Valentino!
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